Uno degli aspetti più belli dello scegliere un matrimonio laico umanista, oltre alla condivisione dei suoi valori laici e alla personalizzazione del testo, è la scelta del luogo.

Nella mia decennale esperienza come celebrante laica di matrimoni – ma questo discorso vale anche per il rinnovo delle promesse – ho potuto constatare quanto il luogo abbia la sua importanza e non venga mai scelto a caso. Anche quando si tratti di celebrarlo negli spazi di una villa privata, un ristorante, un hotel o altre strutture per ricevimenti, la scelta rispecchia sempre le personalità degli sposi e il valore che danno alla condivisione.

Il discorso poi cambia che si tratti di sposi italiani o stranieri, anche se posso dire con certezza che entrambi prediligono le cerimonie all’aperto. Non è difficile immaginare il perché.

Gli italiani sono spesso più tradizionali, scelgono un luogo vicino al paese dove vivono o a quello d’origine, comunque facilmente raggiungibile dagli ospiti. Il senso di appartenenza è forte, così come il desiderio d’avere familiari e amici presenti.

Foto di Elena Foresto

Nel mio caso, pur vivendo e celebrando prevalentemente in Sardegna, famosa per le sue meravigliose spiagge, ho notato che per la maggior parte delle mie coppie locali il mare non sia la scelta più naturale. Piuttosto preferiscono sempre ampi giardini, probabilmente per la comodità di poter camminare agilmente sul prato – la sabbia per molti è una scomodità – e per la possibilità d’avere dell’ombra. A me piace pensare che inconsapevolmente i giardini evochino ricordi d’infanzia e rimandino un energia tranquilla. Il silenzio che si crea durante queste cerimonie è assoluto e delicato.

Ultimamente ho avuto diverse richieste particolari di celebrazione in luoghi archeologici, prevalentemente da parte di sardi che vivono all’estero e sentono forte il legame con la loro Terra. Mi è capitato così di celebrare ai piedi di un nuraghe così come dentro una domus de janas o vicino a un pozzo sacro, ma anche all’interno di siti archeologici veri e propri. Celebrare in questi luoghi, ammantati ancora di mistero e legati a culti arcaici, è sempre una emozione profonda anche per me e la cerimonia che scrivo insieme agli sposi viene arricchita per l’occasione di riti antichi, come quello de S’Arazia* , che hanno un significato speciale di unione con la terra e di rispetto per le proprie radici e tradizioni.

Discorso completamente diverso è quello per gli stranieri.

La loro scelta di celebrare il loro matrimonio laico in Sardegna, ma anche nel resto d’Italia, parte da presupposti completamente diversi, perciò la scelta dei luoghi alcune volte può essere molto originale!

Rimane anche per loro la preferenza per cerimonie laiche assolutamente all’aperto, ma gli spazi variano a seconda della località e dei gusti personali. Si può dire che in generale ad ogni località del Bel Paese corrisponda uno stile di matrimonio e di conseguenza, di cerimonia.

Foto di Antonio Patta

Le cerimonie in ville private possono essere molto intime quanto estremamente informali, quelle in dimore storiche sono spesso eleganti e formali, così come possono essere molto romantiche quelle in terrazze panoramiche o giardini. Tutto il territorio è ricco di luoghi meravigliosi e completamente diversi e la scelta è ampissima. Anche la nazionalità degli sposi ho notato avere un peso nella scelta del luogo.

Per la Sardegna a prevalere sono ovviamente il mare e le sue bellissime spiagge.

Le cerimonie in spiaggia sono sicuramente più rilassate e informali. Mi è capitato spesso di celebrare scalza a contatto con la sabbia e nella cerimonia suggerisco di includere il bellissimo il rito di unione della sabbia, ma anche quello del nodo indissolubile del marinaio. L’energia del mare, del vento e del sole anche a non volerci credere, è intensa e avvolgente.

Dalle coppie più esigenti e originali mi sono arrivate negli anni anche richieste particolari come quella di celebrare su uno scoglio in mezzo al mare, così come a bordo di una barca a vela durante un escursione al tramonto lungo la costa e ancora presso un faro a picco sul mare e dentro una torre saracena, solo per citarne alcuni!

La scelta del luogo della cerimonia è quindi sempre importante e il matrimonio laico permette ampia liberta di movimento e di spazio. Ma soprattutto ogni celebrante sa bene quanto ogni luogo in fondo sia uno specchio dell’anima.

Claudia Murroni

* S’Aratzia significa La Grazia. E’rito che viene fatto da un membro femminile della famiglia della sposa che romperà un piatto contenente riso, grano, caramelle, soldi, confetti, ai piedi degli sposi. La rottura del piatto porterà fortuna, abbondanza, ricchezza e benessere alla coppia.

Foto principale: Laura Francesconi