La famiglia o l’azienda funebre contatta il celebrante laico prima possibile.

Il celebrante incontra la famiglia e gli amici della persona defunta. È importante farsi raccontare il più possibile della persona, la sua storia, come fosse, quali i suoi valori o se ha lasciato particolari disposizioni per il proprio funerale. Inoltre bisogna concordare quale sarà il tono che si vuole dare al funerale. È giusto che la cerimonia rappresenti al meglio il defunto. L’incontro con le persone che lo hanno circondato riesce ad aiutare il celebrante a scrivere un testo con maggiore sensibilità e autenticità.

Con la famiglia si concorda il luogo, l’orario e poi tutti i dettagli, come l’utilizzo della musica o video, si valuta la possibilità di dare parola a chiunque voglia raccontare del defunto.

Il celebrante ha un ruolo di regista. Quando ha tutti gli elementi, scrive il testo con tutti i particolari e lo sottopone alla famiglia, perché è corretto che ogni dettaglio rispetti la sensibilità e la volontà del defunto e delle persone a lui affezionate.

Durante la prima visita è di fondamentale importanza illustrare la struttura schematica della cerimonia e fornire l’ordine esatto degli avvenimenti che la compongono e la contornano. È opportuno scendere nei particolari: il celebrante dovrà dire se si farà trovare all’ingresso della sala per dare loro il benvenuto quando arrivano, o se aspetterà al leggio. Bisogna definire dove si collocherà la bara, si dovrà stabilire come portarla al centro del luogo.

Mentre il celebrante si informa della vita del defunto, i parenti e gli amici vorranno a loro volta avere qualche idea del tipo di cerimonia che si prospetta. In modo particolare vorranno ricevere rassicurazioni che non sarà fatto nulla o detto qualcosa che possa arrecare minima offesa a chi, tra i partecipanti, sia di un qualche credo religioso.

Se non è possibile un incontro, la narrazione e gli accordi possono avvenire telefonicamente. Questa scelta è consigliata anche nel caso ci sia poco tempo tra il primo contatto e la cerimonia.

Il celebrante collabora in maniera positiva con la ditta di imprese funebre, affinché la famiglia non debba preoccuparsi degli aspetti pratici o logistici della cerimonia.

Il luogo potrà essere organizzato in maniera che il feretro sia al centro della scena. Il celebrante, di solito, è da una parte, perché il centro della cerimonia è e deve rimanere il defunto. Il celebrante avrà bisogno di un microfono con un impianto audio. Quest’ultimo potrà essere usato anche per la trasmissione della musica scelta. È fondamentale concordare questo particolare con l’impresa funebre per non trovarsi impreparati al momento della cerimonia.

Il commiato laico può svolgersi nei luoghi preposti, ove disponibili, in casa, al chiuso come all’aperto, ed eventualmente anche in un momento successivo alla tumulazione. Nel caso in cui la celebrazione avvenga all’interno di un crematorio con delle tempistiche ben precise è importante fornire questa informazione al celebrante, affinché possa gestire l’intera cerimonia nei tempi richiesti.

Una cerimonia standard ha una durata di circa 20/25 minuti.

La struttura più classica della cerimonia è questa:

A) Parole introduttive;

B) Riflessioni sulla vita e sulla morte;

C) L’elogio del defunto;

D) Il momento del commiato;

E) Parole di chiusura.

Una cerimonia laica è inclusiva. A priori non si escludono preghiere o momenti spirituali se questo è rispettoso del della persona che è mancata. Di solito si include all’interno della cerimonia qualche minuto di silenzio o di raccolta in cui si invita chi vuole a fare una preghiera in silenzio.

Durante la cerimonia vale la pena coinvolgere altre persone, se lo desiderano. Può essere un amico di famiglia, un parente o un collega che vuole contribuire nel racconto sulla vita del defunto. A volte più semplicemente si può scegliere una poesia che gli piaceva particolarmente.

È necessario che il celebrante conosca bene cosa accadrà alla salma, se verrà cremata o portata via per una successiva cremazione o tumulazione, poiché ogni cerimonia è diversa da un’altra e quindi chi partecipa non assiste a riti conosciuti e quindi il celebrante deve spiegare cosa accadrà e dare queste informazioni ai convenuti.

Redazione