In ogni società, da sempre, i riti hanno un’importanza fondamentale perché consolidano l’appartenenza e i legami, affermano i valori di riferimento e danno espressione e significato alle emozioni anche attraverso simboli condivisi dalla comunità.

Spesso i riti vengono usati per sottolineare i momenti di inizio, di passaggio o di fine nella vita degli individui attraverso liturgie di tipo religioso che, nella nostra società contemporanea, gradualmente, stanno lasciando posto a cerimonie laico-umaniste personalizzate in cui i protagonisti hanno parte attiva nella preparazione e nello svolgimento.

In particolare, festeggiare la nascita di un bambino ha sempre avuto lo scopo di presentare il nuovo arrivato alla famiglia, al pubblico e di attribuirgli un nome; per i cattolici questo momento coincide con il rito del battesimo e, quindi, con l’ingresso nella comunità dei fedeli, mentre per i non credenti, non essendoci la motivazione religiosa, diventa fondamentale la cerimonia del benvenuto, della presentazione e dell’attribuzione del nome.

Un nuovo arrivo in famiglia ha sempre bisogno di essere celebrato, sia che si tratti di una nascita, sia di un’adozione. Le cerimonie di benvenuto servono ad accogliere il nuovo bambino nella comunità di parenti e amici e a presentarlo con il suo nome all’interno di una festa, che celebri in modo laico tutto il valore della nuova vita.

Come organizzare un benvenuto laico?

La preparazione della cerimonia di benvenuto spetta al celebrante che, insieme ai genitori e, spesso, anche ai nonni, ne orchestra le varie fasi e i contenuti.

Il neonato è del tutto inconsapevole di quanto sta avvenendo e, quindi, i protagonisti principali diventano i genitori che, dopo il discorso introduttivo del celebrante, presentano agli intervenuti il loro bambino, annunciandone il nome e illustrandone i motivi della scelta; inoltre possono, se lo desiderano, raccontare come la vita familiare sia mutata con il nuovo arrivo.

Nel caso ci siano sorelle o fratelli, è fondamentale che si sentano anche loro protagonisti e che, quindi, possano avere uno spazio per esprimere riflessioni ed emozioni.

I nonni sono fondamentali nella vita di un bambino; infatti svolgono un ruolo diverso da quello dei genitori: sono liberi dal compito di educare e sono quindi nella posizione privilegiata di godere del piacere di stare con lui; forniscono un supporto emotivo, lo proteggono, lo viziano anche un po’, giocano con lui e gli insegnano tante cose. È, quindi, importante che abbiano l’opportunità di rivolgere un benvenuto particolare al nipotino.

Nella liturgia religiosa sono previsti un padrino e una madrina; anche nella cerimonia laica i genitori possono chiedere a persone di cui si fidano di diventare amici speciali del bambino e di assumere l’impegno di stargli vicino durante la sua crescita, di prendersi cura di lui, proteggendolo, incoraggiandolo e sostenendolo nel caso in cui i genitori, per qualche motivo, non fossero sempre in grado di farlo. A loro il celebrante chiede, pubblicamente, di assumere tale impegno.

Naturalmente amici e parenti che desiderino intervenire, possono farlo, prendendo la parola, recitando una poesia o leggendo qualche brano.

Spesso, in queste circostanze, capita che ci siano molti bambini; può essere utile organizzare qualcosa per loro, affinché non si annoino e si sentano partecipi. Ad esempio, si può prevedere un tavolo con fogli e matite dove possano preparare un disegno da offrire al festeggiato; alla consegna i genitori li ringraziano con l’offerta di un piccolo dono.

Il neonato non ricorderà nulla della sua festa di benvenuto, quindi, diventa importante conservarne una traccia con filmati, fotografie e con un quaderno nel quale i presenti possano rivolgergli un pensiero che potrà leggere, qualche anno dopo, per avere un ricordo tangibile della giornata dedicata a lui.

La cerimonia si conclude con l’augurio finale del celebrante

Nel caso in cui si festeggi l’arrivo di un bambino adottato, variano i contenuti e i messaggi, ma le fasi della cerimonia possono rimanere le stesse.

Ogni momento della cerimonia può essere arricchito con intermezzi musicali.

Rosanna Lavagna